Il tempo del futurismo
Allestimento museale
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma
La mostra “Il Tempo del Futurismo” – promossa e sostenuta dal Ministero della Cultura e curata da Gabriele Simongini – celebra l’ottantesimo anniversario dalla scomparsa di Filippo Tommaso Marinetti, avvenuta il 2 dicembre 1944. Protagoniste dell’esposizione sono circa 350 opere, fra quadri, sculture, oggetti d’arredo, una vasta selezione di libri e manifesti, oltre a motociclette, automobili, strumenti scientifici d’epoca e l’idrovolante Macchi MC72, record di velocità assoluto dal 1933 al 1939.
La mostra “Il tempo del Futurismo”, in linea con la visione marinettiana, è una esposizione “totale”, interdisciplinare e, mettendo in scena una archeologia del presente per cui Il Futurismo è (anche) oggi, restituisce al movimento d’avanguardia un ruolo di primo piano. Quadri, sculture, automobili e motociclette d’epoca; disegni, oggetti d’arredo e idrovolanti; film, manifesti e riviste: ogni minimo dettaglio delle opere richiama l’intero caos organizzato dell’arte futurista. In un vortice estetico che rifiuta l’immobilità, decostruisce lo spazio e scavalca il tempo, si mostra il carattere profetico del Futurismo, anticipazione della contemporanea fusione sperimentale di arti visive, architettura, design industriale, ingegneria tecnologica, pubblicità e strategie grafiche e concettuali di comunicazione.
Tema centrale della mostra è il rapporto delle arti con la scienza e la tecnologia, con l’intento di raccontare l’intuizione che fu alla base della nascita del Futurismo, ovvero l’epocale mutamento di sensibilità avvenuto per effetto delle scoperte e delle innovazioni del primo Novecento. La mostra illustra i concetti di velocità, spazio, distanza e sensibilità percettiva, evidenti nei capolavori del Movimento, contestualizzandoli nella società dell’epoca.
Il progetto di allestimento è stato pensato per favorire un dialogo tra le opere futuriste – dai colori forti e splendenti -, i molteplici oggetti che arricchiscono l’esposizione e gli ampi spazi della GNAMC, rispettandone il valore architettonico. Particolare attenzione è stata data alla scelta dei materiali, con l’utilizzo di acciaio inox, che consente di riflettersi mentre si percorre la visita, donando un’esperienza coinvolgente e partecipata. Un percorso libero, scandito da un bianco dominante, accompagna e supporta in modo solo apparentemente neutrale l’esplosione visiva di colori e forme in movimento delle opere futuriste. Attraverso un delicato gioco di riorganizzazione dello spazio, realizzato con la costruzione di pareti espositive e contenitrici, si snoda un percorso che abbatte le barriere tra tradizione e innovazione, tra linguaggio museale e approccio esperienziale, restituendo tutta l’energia propulsiva del Futurismo.
Installazione immersiva “Futurpioggia” di Lorenzo Marini.
La mostra pone un accento particolare anche alla matrice letteraria del movimento d’avanguardia. I manifesti e i libri futuristi, con le loro forme sperimentali e il loro uso rivoluzionario del testo e dell’immagine, hanno influenzato profondamente la comunicazione visiva del XX secolo. Oggetto di progettazione sono stati, quindi, anche i tavoli espositivi per il materiale cartaceo, posto in ripiani contenitori racchiusi da pannelli. A guidare la scelta e il design dei tavoli è stato anche un principio di sostenibilità. Costruiti con una struttura resistente in lamiera di ferro, verniciato opaco, e un piano inclinabile grazie a una cerniera posta tra il sostegno e il piano contenitore, i tavoli potranno essere riutilizzati per le prossime mostre ed esposizioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.
| Stato | in progress, @GNAMC Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma |
|---|---|
| Progetto e direzione lavori | Decima Casa |
| Impresa | Petrucci Allestimenti s.r.l. |
| Progetto grafico | DG Musei, Marco Marzuoli, Eleonora D’Elia |
| Fotografie | Emanuele Antonio Minerva e Agnese Sbaffi – Ministero della Cultura |